mercoledì 2 maggio 2007
appuntamenti, imprevisti, scarti
alla fermata dell'autobus, sul cavalcavia, nel buio della notte con i fari sulla strada. ancora più dentro, ancora immagine, ancora sentimento. intanto cresce la voglia di cinema. del viaggio sgangherato e folle della minuscola troupe di provincia pronta a tutto per una briciola di verosomiglianza cinematografica. sono lunghe attese e sempre una lunga attesa sarà.
"ho impiegato molto tempo a mettere nella borsa le poche cose che avevo portato. le ho sistemate con una lentezza da pachiderma. avevo appena chiuso la valigia quando ho capito che stavo abbandonando un mondo dove avevo avuto anche rapporti con le piante, le luci, gli odori, i rumori. lunghe conversazioni zitte. e adesso erano proprio questi incontri imprecisi che volevano trattenermi. infatti crescevano dentro di me alcune convinzioni nuove e trascurate. abbandonando questa zona sento che mi mancheranno molto le righe di luce che il sole faceva passando dalle fessure della porta. guardavo quel pentagramma sul soffitto e io aspettavo che gli scarafaggi, sempre in movimento su questi vecchi muri, si fermassero su quelle righe così da formare un'indicazione musicale. non mi chiedevo quale. non sapevo che questi contatti misteriosi e casuali trovassero poi una forte sistemazione nella memoria come capivo adesso che stavo partendo. un pomeriggio ho spento dentro di me tutto il groviglio di spiegazioni che volevano chiarire il mio restare lungo tempo a guardare una foglia autunnale sulla mano fino a quando l'ho posata sull'erba per una separazione morbida. spesso sono triste perchè mi manca la cattiveria. vorrei leccare tutto il dolce che gronda dalle mie parole e parlare di gente che ha dato calci nella pancia delle donne incinte, o piscia nei bicchieri e offre questo suo "champagne" a puttane con le quali fa le notti in giro. per raccontare la vita d'oggi bisogna avere la forza delle giovani madri che partoriscono per le strade e gettano questo mucchietto di carne nei bidoni della mondezza.
e io insisto a dire che bisogna ascoltare la sinfonia della pioggia. purtroppo non so fare meglio, e le corde della tenerezza mi tengono lontano dall'orrenda verità. l'ottimismo della notte è venuto a fermarsi, tremolando, davanti alla luce della candela e al bianco del latte dentro al bicchiere." tonino guerra
progetto filmato prosegue nella pausa della distanza, nella vita da non catturare su nastri digitali, a
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