sabato 19 maggio 2007

zoom

Quasi ogni sera passo di qua. Le luci mi sembrano uguali e le distanze percorse durante il giorno si perdono dentro di me. Sono fili di un discorso lungo e continuo.
Qualcosa cambia ed io mi sento svanire nell’oblio. Dimentico i particolari, quasi tutti. Sento solo una sensazione. Perdo le occasioni, lascio correre. Qualche volta mi arrabbio, combatto, ma poi mi accorgo che anche questo mi fa male. Mi fa vivere peggio. Così torno a lasciar correre, a scivolare nei giorni con un’intatta purezza. Penso sia meglio continuare ad osservare, contemplare come se ogni attimo sia il migliore che abbia mai vissuto.

venerdì 18 maggio 2007

continua


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ECCO CONTINUA TRA BREVE A GIUGNO L'ULTIMO STRAPPO INTENSIVO DELL'AVVENTURA CINEMATOGRAFICA.
POI RICERCA DURANTE L'ESTATE ALTRE VISONI DI CINEMA DA CORTILE, PROSSIMI PROGETTI.
IL DOPPIAGGIO.
LA DIFFICILE E FATICOSA ESPERIENZA DEL MONTAGGIO.
CI VEDIAMO QUINDI MA SARETE AVVISATI PER TEMPO INTANTO FREQUENTATE IL BLOG LASCIATE COMMENTI, FATE VIVERE LA MAIL, ORGANIZZATE PRANZI, CENE, MOTIVI D'INCONTRO, FATE CIRCOLARE L'ENERGIA E CHE SIA BUONA.

VI ATTENDO

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sabato 5 maggio 2007

PRESENZA


Come mandati in missione, girovaghiamo per la città … approfittando della luce del giorno e del buio della sera…portiamo “presenza” …è come se vivessimo a un livello parallelo a quello “reale”…a quello circostante… a volte intromettendoci, ma sempre con assoluto rispetto, senza alterare, contaminare…
In alcuni momenti siamo visibili suscitando curiosità e attirando l’attenzione come al bar, alla fermata dell’autobus.. qualcuno si ferma a guardarci, chiedendosi cosa succede, stupiti, altri imbarazzati passano veloci, timorosi di essere immortalati dalla cinepresa… … …
Come sul fiume , dove chi è lì per correre si blocca improvvisamente, non appena si accorge di essere nel mezzo della scena…
In altri momenti invece siamo come fantasmi,in luoghi nascosti, dove regna sovrano il silenzio e il vento che arriva dal Garda o in luoghi non luoghi, come il cavalcavia, normalmente dato per scontato, non considerato se non per la sua utilità “di passaggio”, un bruco in plexiglass, afoso e quasi clastrofobico, ma che come tutti i posti fin’ora scovati, un pò anche per la necessità dovuta all’attesa, riusciamo a farlo “nostro” adattandoci a lui, rendendolo famigliare e intimo, permettendoci di continuare a condividere momenti….

In ogni “dove” lasciamo un segno, un “nostro segno” ….che al momento esiste solo per “noi” e per ciascuno di noi!

as

profilo


cavalcavia

mercoledì 2 maggio 2007

appuntamenti, imprevisti, scarti


alla fermata dell'autobus, sul cavalcavia, nel buio della notte con i fari sulla strada. ancora più dentro, ancora immagine, ancora sentimento. intanto cresce la voglia di cinema. del viaggio sgangherato e folle della minuscola troupe di provincia pronta a tutto per una briciola di verosomiglianza cinematografica. sono lunghe attese e sempre una lunga attesa sarà.
"ho impiegato molto tempo a mettere nella borsa le poche cose che avevo portato. le ho sistemate con una lentezza da pachiderma. avevo appena chiuso la valigia quando ho capito che stavo abbandonando un mondo dove avevo avuto anche rapporti con le piante, le luci, gli odori, i rumori. lunghe conversazioni zitte. e adesso erano proprio questi incontri imprecisi che volevano trattenermi. infatti crescevano dentro di me alcune convinzioni nuove e trascurate. abbandonando questa zona sento che mi mancheranno molto le righe di luce che il sole faceva passando dalle fessure della porta. guardavo quel pentagramma sul soffitto e io aspettavo che gli scarafaggi, sempre in movimento su questi vecchi muri, si fermassero su quelle righe così da formare un'indicazione musicale. non mi chiedevo quale. non sapevo che questi contatti misteriosi e casuali trovassero poi una forte sistemazione nella memoria come capivo adesso che stavo partendo. un pomeriggio ho spento dentro di me tutto il groviglio di spiegazioni che volevano chiarire il mio restare lungo tempo a guardare una foglia autunnale sulla mano fino a quando l'ho posata sull'erba per una separazione morbida. spesso sono triste perchè mi manca la cattiveria. vorrei leccare tutto il dolce che gronda dalle mie parole e parlare di gente che ha dato calci nella pancia delle donne incinte, o piscia nei bicchieri e offre questo suo "champagne" a puttane con le quali fa le notti in giro. per raccontare la vita d'oggi bisogna avere la forza delle giovani madri che partoriscono per le strade e gettano questo mucchietto di carne nei bidoni della mondezza.
e io insisto a dire che bisogna ascoltare la sinfonia della pioggia. purtroppo non so fare meglio, e le corde della tenerezza mi tengono lontano dall'orrenda verità. l'ottimismo della notte è venuto a fermarsi, tremolando, davanti alla luce della candela e al bianco del latte dentro al bicchiere." tonino guerra

progetto filmato prosegue nella pausa della distanza, nella vita da non catturare su nastri digitali, a

INFO

Centro Teatro del Comune di Trento
Progetto Politiche Giovanili
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