lunedì 24 settembre 2007

lunedì 17 settembre 2007

Un caro saluto a tutti voi, compagni d'avventura!



Il 15 maggio scrivevo:

In mano un libro... atmosfere... siedo in un bar...
atmosfere... finalmente ritrovo un po' di caldo...
solitudini... io guardo loro, ma nessuno mi vede...
una luce si proietta dall'alto sul tavolino... sul mio
scrivere attonito... attimi e atmosfere... è una luce
vicina... è calda... le porgo le mani... luci...
desideri... e atmosfere... poi solo panna... tanta
panna... e cioccolata... un cucchiaino caldo per
(auto)imboccarsi... un interruttore per qualcosa di
umido (e caldo) che scorre sulla guancia... come un
bacio fra le lacrime... calore e umidità... calda e
umida... sensazione... un desiderio... bisogno...
profondo bisogno -lacerante-cronico-corrosivo...
consuma... agonie... e il libro ancora
qui...atmosfere... ricordi di un non volere, non aver
voluto... e non volere... ma dovere... buchi... buchi
nelle mani... mani bucate... buchi nello stomaco...
ricerca... desiderio di una mano calda sul ventre...
per riempire e sanare ogni foro... e poi un giorno
lontano che forse s'avvicina... atmosfere... gole
attorcigliate... quando anche mangiare diventa
difficile, quasi impossibile... e ci si rifugia nelle
abitudini tanto odiate, per carpire sicurezza... e
queste divengono rituali di coccole... atmosfere... le
labbra che tremano... atmosfere... l'inchiostro si
spande... le lenti annacquate... io ti vedo o
intravedo, ma resto invisibile... io sento ma non mi
sento... quanti ombrelli... troppi individui... poche
persone... atmosfere... desiderio... essere in due...
essere... in ogni luogo... smettono di tremare...
ritrovano un contegno... le atmosfere... i ricordi...
le sensazioni... e poi disabitano il corpo e ritrovano
il loro scrigno nel cuore. Fanno tutti parte di una
sola vita... tutti naufraghi dello stesso naufragio.
Solo un vetro a separarmi da altre scenografie, da
nuove prospettive. E poi... poi mi guardo vicino e
trovo nello sconosciuto un dolce sorriso... il sorriso
solo di un uomo che conobbi... come solo lui sapeva...
Tutta quella dolcezza e quello sguardo innamorato...
ora è lì, davanti a me, tra 2 atomi di vita... un
sorriso... tradimenti... vi prego, non tradite mai! Ma
amate se lo fate. Poi mi tradiscono loro... e tremano
ancora... le labbra... il mento... in un'emozione che
non so fermare... e neppure voglio... che potrei
strozzare, ma che amo conservare. E trema la mano...
ultimo cucchiaino di cioccolata. Anche il libro
ritorna nella borsa... anche le mie mani vecchie in
un'altra nuova vita. Alzati e via! Tutto nacque quando
si fu bambini. Ora alzati e torna pure supino! Inutile
ritorno ad una vita... alla mia vita. In cui magari
ancora il tempo per farsi prendere per mano... da una mano.

sabato 15 settembre 2007

cosa si fa? dove si va?

La mia città, senza pietà, la mia città
ma come è dolce certe sere
a volte no, senza pietà
mi chiude in una stanza
mi fa sentire solo
Una città, senza pietà, la mia città
non la conosco mai fino in fondo
troppi portoni, troppi cassetti
io non ti trovo mai
tu dimmi dove sei

Adesso dove si va, cosa si fa, dove si va
siamo sempre dentro a qualcosa
un'auto che va o dentro un tram
senza mai vedere il cielo
e respirando smog...

ma guarda là, che cazzo fa, ma pensa te
ma come guida quel deficiente
poi guarda qua, che ora e' già
ma chi ti ha dato la patente
che ti scoppiasse un dente
a te....

siamo sempre di corsa
sempre in agitazione
anche te...
che anche se lecchi il gelato
hai lo sguardo incazzato

La mia città, senza pietà, la mia città
ma come è bella la mattina
quando si accende, quando si sveglia
e ricominciano i rumori
promette tante cose

Ma dimmi dove sarà, prima era qua
c'è un nero che chiede aiuto
dove sarà questa città
E' sparita senza pietà
c'ha troppi muri la mia città

Ma guarda che civiltà la mia città
con mille sbarre alle finestre
guardie giurate, porte blindate
e un miliardo di antifurti
che stanno sempre a suonare

Perché...
c'è chi ha troppo di meno
e chi non si accontenta
e c'è...
chi si deve bucare
in un angolo di dolore
e c'è...
che c'è bisogno di tutto
c'è bisogno di un trucco

Senza pietà, la mia città
"Signora guardi che belle case
però a lei no, non gliela do
mi dispiace signora mia
è tutto uso foresteria"

La mia città, senza pietà, una città
ti dice che non è vero
che non c'è più la povertà
perché è tutta coperta
dalla pubblicità

C'è chi a lavorare
è obbligato a imbrogliare
e c'è...
chi per poterti fregare
ha imparato a studiare
E c'è...
che c'è bisogno di un trucco
c'è bisogno di tutto
e c'è...
bisogno di più amore
dentro a questa prigione.

(luca carboni - la mia città)

as

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